Pesci Magri e Pesci Grassi

L’alimentazione mondiale sta mutando pian piano e sempre meno sono le persone che mangiano carne soprattutto rossa, in ragione del fatto sia che questo alimento può avere effetti negativi sulla salute, sia perché l’industrializzazione, di fatto, tende a utilizzare elementi che non sono proprio salutari per produrre così tanta quantità di capi di bestiame e non si è mai troppo sicuri.

In ogni caso, pur non volendo di certo sminuire i gusti, né biasimare le abitudini di molte persone, la fotografia di una tendenza sempre più crescente nel mutare i regimi alimentari che convergono verso il consumo di frutta, verdura d’eccellenza e del pesce, è un dato per ora in trend positivo.

Di certo molte correnti di pensiero e filosofie sono spesso mode oppure influenze legate a manovre di marketing vero e proprio e bisogna anche saper discernere tra le corrette abitudini da tenere a tavola: più difficile a farsi che a dirsi, bombardati come siamo da tanti e forse troppi input da parte di molti media.

Il pesce sembra invece aver preso il posto della carne rossa nella cosiddetta piramide alimentare, perché gli si avvicina come proprietà ed elementi nutritivi ed è ricco di nutrienti e molecole come l’Omega 3 (i grassi cosiddetti polinsaturi)  che tanto bene fanno al sistema cardio-circolatorio in contrasto all’ipercolesterolemia e ai fenomeni di ossidazione.

Il pesce è presente in moltissimi regimi alimentari, sia tra coloro che vogliono vivere a lungo e in salute, sia tra quelli che hanno abbracciato una dieta per dimagrire e tornare in forma. In ogni caso non tutto è oro quel che luccica; come al solito occorre saper scegliere bene tra i prodotti ittici disponibili, preferire il pesce fresco e sano, riconoscendolo dalle caratteristiche organolettiche e imparando dall’esperienza, nonché prediligere quelli più digeribili e leggeri da mangiare.

Se amiamo questa pietanza e vogliamo esagerare con pranzi e cene luculliane, saper trovare i migliori pesci con queste caratteristiche ci farà vivere un’esperienza di gusto e di salute allo stesso tempo.

 

Pesci Grassi

Se amiamo il pesce, ma non desideriamo appesantirci e magari abbiamo qualche problema di digeribilità, occorre senz’altro evitare alcuni pesci definiti “grassi” perché hanno una concentrazione di questi elementi nutritivi pari o superiore al 9% del loro peso.

I pesci grassi non sono certo molto digeribili, anzi, spesso la loro preparazione li rende ancora più sapidi e saporiti e ancora più pesanti sotto questo punto di vista. Si tratta di un alimento non consigliato se seguite una dieta ipocalorica, ma non per questo tassativamente escluso.

Se amiamo il gusto intenso e ricco di questi pesci, possiamo comunque consumarne una porzione a settimana in ragione del fatto che siamo a dieta ferrea: nonostante abbiano quantità lipidiche relativamente alte, sono pur sempre ricchi di Omega 3 che tanto fa bene alla nostra salute e hanno altri elementi importanti quali la Vitamina A (retinolo) e quella D (gruppo di 5 vitamine tra cui la D3, il noto colicalciferolo).

Tra i pesci grassi abbiamo questi tipi:

  • Pesce azzurro. Lo sgombro, il lanzardo, la palamita, l’aringa, l’alaccia e la ventresca.
  • Salmone. Ricco di omega 3, ma dal gusto intenso dovuto proprio alla forte concentrazione di grassi: da consumare con moderazione se siamo a dieta.
  • Pesce di Acqua Dolce. Nel periodo festivo e natalizio in particolare, le persone tendono a mangiare l’anguilla e il capitone che sono pesci grassi e molto caratteristici. Questi non hanno nemmeno molti benefici nutritivi ed elementi che facciano bene alla salute; la loro cottura, spesso fritti e impanati, ne caratterizza ancor di più l’incidenza negativa, ma si possono mangiare comunque se non abbiamo problemi di pesantezza e di digeribilità. Evitiamo, invece, nel caso volessimo dimagrire e restare leggeri.
  • Quinto Quarto. Rientrano in questa speciale categoria quegli elementi ricchi di grassi che troviamo anche nel mondo acquatico quali le uova e il fegato dei pesci. Si tratta di cibi grassi, ma allo stesso tempo ricchi di Omega 3 e Vitamina D. Consumare saltuariamente.
  • I lattarini. Pesci dall’apparenza molto semplici, sono molto ricchi di grassi e vengono fritti: non consigliati se vogliamo tutelare il nostro fegato e vogliamo gestire e tenere bassi i livelli di colesterolo.
  • Semilavorati. Tutti i prodotti a base di pesce lavorati dall’industria, a esempio i bastoncini, ovviamente perdono molti nutrienti durante tutte queste fasi che alterano anche il sapore stesso del pesce. Poca cultura ed educazione alimentare per i ragazzi coniugata all’utilizzo eccessivo di grassi ed elementi di cottura che amplificano gli effetti deleteri di questi nutrienti.

 

Pesci Magri

Se i pesci grassi non sono sconsigliati comunque, ma vanno utilizzati con moderazione, quelli magri sono il non plus ultra dei regimi alimentari delle persone che vogliano dimagrire e tornare in forma.

I pesci magri sono prodotti ittici che presentano meno del 3% come concentrazione di grassi, ma non per questo risultano meno gustosi, anzi. Sono idonei a essere consumati anche da chi vuole restare leggero o ha problemi di digeribilità e non appesantiscono il sistema digerente creando quel fastidioso malessere e quella sensazione di peso sullo stomaco cui seguono altri sintomi quale la gastrite, ad esempio (l’eccesso di produzione del succo gastrico).

Questi pesci sono anche consigliati per tutte quelle donne che sono incinta e gravide proprio in ragione della leggerezza, del gusto e dei vari nutrienti presenti nell’alimento. Dulcis in fundo, ogni sportivo dovrebbe nutrirsi di pesci magri in ragione di una dieta proteica che contempli un regime alimentare coadiuvante l’attività agonista stessa.

I pesci magri hanno sicuramente meno quantità di Omega 3 e del DHA, l’acido docosaesaenoico (uno degli acidi grassi dell’Omega 3), ma sono più leggeri, più digeribili e comunque hanno tantissimi principi nutritivi e altri elementi che fanno molto bene alla nostra salute.

Vediamo l’elenco dei pesci magri che non devono mai mancare in un menù anche casalingo e finanche durante le festività:

 

Pesce Azzurro

Naturalmente questa connotazione naturale riguarda per la maggior parte questa categoria in cui rientrano pesci quali l’aguglia, le alici, il pesce spada, il sugarello e il filetto di tonno. Pesci e/o parti di questi che hanno pochi grassi a livello grezzo: se cucinati arricchendoli di altri grassi animali e/o vegetali chiaramente la questione cambia. I consigli sono quelli di scegliere pesce azzurro fresco e cucinarlo senza esagerare con i condimenti pesanti per non alternarne caratteristiche nutrizionali e finalità.

 

Crostacei e Molluschi

Anche queste categorie di pesci sono magri e hanno moltissime proteine di origine animale molto utili a chi svolte attività fisica, ad esempio. Se ci sono aspetti positivi, ce ne sono altri negativi: molte persone sono intolleranti o addirittura allergiche a questo tipo di pesci. Occorre fare attenzione ed evitare di consumarli nel caso si sappia di avere questo problema. I crostacei e i molluschi, nonostante siano pesci magri, sono sconsigliati a chi soffre di ipercolesterolemia perché ricchi di colesterolo.

  • I molluschi bivalvi cozze, vongole, telline e compagnia, oltre agli aspetti che abbiamo già citato, contengono anche molto sodio e se ne sconsiglia l’assunzione e l’abuso da parte di chi soffre di pressione arteriosa alta ed è iperteso.
  • I cefalopodi quali polpo, moscardino, seppia et similia, purtroppo non sono consigliati se abbiamo problemi di gastrite e soffriamo del fastidioso e pericoloso (può arrivare a corrodere l’esofago e creare una lesione cancerosa) reflusso gastroesofageo. Mangiare questo tipo di pesci, molto saporiti e spesso cucinati imbottiti dal ripieno, provoca problemi di digestione infatti.

Pesce Crudo

Nel caso adoriate assaporare i molluschi crudi, quali ad esempio le ostriche, sappiate che questi filtrano l’acqua nella quale vivono e potrebbero contenere virus, batteri o altri elementi patogeni. Se amiamo il pesce crudo, ad esempio il sushi, accertiamoci che esso sia stato trattato e conservato secondo quanto previsto dalle norme della certificazione HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) ovvero sia stato posto nell’abbattitore del freddo per il tempo necessario a bloccare questi agenti pericolosi anche per l’uomo.

Dulcis in fundo, sempre che non siate spaventati (le medesime cose le possiamo scrivere per molte carni e finanche le verdure devono esser trattate con buon senso), ricordatevi di stare attenti alle intossicazioni alimentari, sempre dietro l’angolo.